Errore
Errore
Dal lat. errōre, deriv. di errāre «vagare», «deviare».
La parola «errore» richiama il concetto di vagare, di deviare da un percorso, di incespicare e cadere in fallo. L’errore è l’abbandono della retta via, una violazione di una norma non conforme alla morale, di una regola, in molti casi non nostra, spesso autoimposta. È un atto di allontanamento che provoca una sanzione sociale, una deviazione da un corso razionale d’azione. L’errore è per questo considerato uno stigma sociale invalidante, misura della nostra incompetenza e incapacità.
L’errore è anche una deviazione da una nostra aspettativa, una possibilità non contemplata, un ostacolo inaspettato lungo il percorso che avevamo immaginato.
Ma deviare non è sempre un male ed errare è umano come ci ricorda la locuzione latina. La vita personale e professionale non è mai una linea retta, un percorso senza intoppi. La vita è quasi sempre complessa e l’errore è un fatto del tutto naturale perché è una fonte di informazione, di conoscenza e di apprendimento. Anzi, è addirittura indispensabile, perché è l’unico modo che abbiamo noi, esseri complessi, di imparare. Il nostro cervello, sostengono i neuroscienziati, apprende attraverso prove ed errori. L’errore lo plasma, modifica la struttura dei neuroni creando connessioni nuove e inedite.
Se impariamo ad accettare l’errore come un elemento naturale di una vita complessa, daremo il giusto peso al fallimento e ai nostri sbagli e scopriremo che l’errore è un viaggio di scoperta di sé, dei propri limiti e dei propri talenti.
L’errore ha una funzione innovativa: ci permette cioè di liberare la nostra capacità di offrire soluzioni nuove e originali. E’ un test per valutare la forza del nostro sogno, la capacità personale di perseverare e di essere determinati a raggiungere quello specifico obiettivo. Se non lo abbiamo raggiunto, allora conviene chiederci se ci interessava davvero. L’errore è spesso anche frutto di un evento psichico inconscio: rileva i nostri desideri più profondi.
L’errore ha una funzione innovativa: ci permette cioè di liberare la nostra capacità di offrire soluzioni nuove e originali. E’ un test per valutare la forza del nostro desiderio, la capacità personale di perseverare e di essere determinati a raggiungere quello specifico obiettivo. Se non lo abbiamo raggiunto, allora conviene chiederci se ci interessava davvero. L’errore è spesso anche frutto di un evento psichico inconscio: rileva i nostri desideri più profondi (si veda lapsus).