Bias Cognitivi
Bias Cognitivi
Dal fr. e provenz. ant. biais «obliquo».
I bias sono distorsioni di carattere cognitivo e relazionale in cui possiamo incorrere nei nostri ragionamenti e nel rapporto con gli altri.
In condizioni di incertezza, ad esempio, facciamo appello esclusivamente all’intuito o alla razionalità, ma ci affidiamo a strategie mentali che sono una sintesi di entrambi, credendo inconsciamente di risolvere in un colpo solo i difetti dell’uno e dell’altro modello di pensiero.
Se fare leva sui bias ci permette di semplificare la realtà e quindi di fare una scelta in tempi brevi e senza spreco di energie, dall’altro lato, proprio perché sono scorciatoie e costrutti non fondati sul giudizio critico, si rivelano trappole mentali.
I bias sono errori sistematici, si verificano cioè in funzione delle caratteristiche dei nostri processi mentali e del contesto in cui accadono. Sono il prodotto di un meccanismo mentale complesso, di un flusso di pensiero automatizzato e inconsapevole che influenza i nostri giudizi e le nostre decisioni. Per questa ragione spesso siamo convinti di aver agito bene e ci stupiamo quando la decisione si rivela fallace.
Possiamo cadere in queste trappole mentali sia quando utilizziamo il pensiero lento e riflessivo (sistema 2) perché serve molta energia mentale, capacità attentiva e numerose informazioni; sia quando utilizziamo il ragionamento istintivo ed emozionale (sistema 1) perchè è un pensiero che richiede poco sforzo, è insensibile alla qualità e quantità delle informazioni, basato sulla memoria a breve e sulle emozioni.
Uno dei bias che cerchiamo di contrastare con i nostri corsi è l’avversione al rischio.
Tutti, indipendentemente dal ruolo che rivestiamo nella vita, proviamo – chi più chi meno – avversione alla sconfitta. Preferiamo di gran lunga evitare i fiaschi, per cui ci teniamo distanti dal prendere decisioni rischiose, prediligendo la certezza e rifugiandoci in una zona di comfort.
L’avversione al rischio è considerata un bias cognitivo, quindi un errore, ma anche un tratto distintivo degli esseri umani: se non provassimo paura di perdere qualcosa e di morire, è probabile che saremmo scomparsi già milioni di anni fa.
Ma ogni cosa richiede una giusta misura. E se da un lato una propensione eccessiva al rischio è un limite cognitivo, perché vi rende ciechi di fronte all’evidenza, dall’altro anche un’avversione eccessiva costituisce un freno alla vostra libertà di espressione e di scelta, limitandovi perché vi spinge ad assumere un atteggiamen-to miope rispetto alla realtà.
Riconoscere lo stile cognitivo e comportamentale, individuare gli errori più frequenti a cui si è maggiormente inclini, permette di comprendere meglio l’organizzazione e di attivare meccanismi di correzione attraverso un processo di debiasing.